Giorno da cerchio rosso sul calendario, la prendo comunque leggermente da distante augurando buon compleanno ai nostri Domenico Marocchino per i suoi 61 anni ed Emanuele Giaccherini 33 primavere per lui.

Passiamo ora a raccontare un giorno di goduria massima: mentre le truppe cartonate si davano appuntamento all’Olimpico di Roma per festeggiare lo scudetto, complice (secondo il loro pensiero) lo scansamento della Lazio, facendosi anche forti del gemellaggio tra le tifoserie; noi andavamo in trasferta contro l’Udinese in odor di retrocessione e la Roma a giocarsi una piccola speranziella a Torino contro i granata a cui il campionato non offriva più nulla. La classifica infatti recitava Inter 69, Juve 68 e Roma 67.

La Juve parte benissimo, dopo 11 minuti grazie ai gol di Trezeguet e Del Piero mettiamo il risultato in ghiaccio, tutti quindi ad informarsi su cosa sta capitando a Roma. Le notizie che giungono non sono buone, segna Vieri al 12° praticamente in concomitanza con la rete di Del Piero, pareggia al 20° Poborský, la rete del nuovo vantaggio nerazzurro subito dopo di Di Biagio smorza gli entusiasmi appena accesi; alla fine del primo tempo dal nulla sbuca sottorete però di nuovo Poborský che riporta il risultato in parità. Il secondo tempo registra gli attacchi interisti alla ricerca della vittoria a questo punto obbligatoria, ma la Lazio prima con Simeone e poi con Simone Inzaghi la trafigge inesorabilmente per ben due volte. L’Inter finisce così terza superata anche dalla Roma vincente 1-0 al Comunale di Torino.

Il labiale di Materazzi alla ricerca di convincere gli avversari a desistere, il pianto suo, di Ronaldo in partenza per altri lidi e degli altri si contrappongono alla nostra enorme gioia, Perugia non è dimenticata ma messa momentaneamente in un angolo. Troppa è la felicità che inonda lo stadio Friuli e da lì percorre l’Italia Bianconera intera, lo scudetto ritorna a Torino da noi. Tenera è la notte Sabauda, passata a festeggiare attendendo il ritorno della squadra e dei tifosi al seguito in terra Friulana.